Il guru

Qualche giorno fa mi è giunto dal parroco di Dese un opuscolo in carta patinata, corredato da belle foto, con un commento al “Padrenostro” scritto da alcuni sacerdoti e laici della nostra Chiesa e con uno scritto di don Tonino Bello e di don Primo Mazzolari, i due più bei profeti del nostro tempo. Don Emilio Torta è un prete intelligente e caro, che da un po’ di anni promuove questa bella e simpatica iniziativa pastorale in occasione della quaresima.

A me piacciono i preti impegnati per la loro parrocchia, ma più ancora quelli che tentano di fare un discorso nuovo che superi l’ombra del proprio campanile.

Parlando con don Gianni, mio simpatico e giovane successore sia in parrocchia che alla presidenza della Fondazione, gli chiesi se conosceva l’iniziativa di don Torta e, meglio ancora, l’associazione che promuoveva l’opuscolo. Non avevo mai sentito dire che in diocesi esistesse un’associazione cattolica o parareligiosa con questa testata: “Gaia, associazione onlus”, tre frecce di colore diverso che si rincorrono lungo la circonferenza di uno spazio bianco, con dentro un alberello stilizzato con alcune foglie su tre rami.

Don Gianni tirò fuori di tasca il cellulare, cominciò con la punta dell’indice a picchiettare veloce i tasti e in quattro e quattr’otto venne fuori che “Gaia” significa “terra” ed è il simbolo della dottrina del guru del Movimento 5 stelle, quel Casaleggio con una gran capigliatura che gli copre la vista e attraverso la quale, come le donne, è costretto ad aprirsi costantemente un pertugio per vederci.

Avevo già sentito che questo Casaleggio, superesperto di computer e del mondo digitale, era l’eminenza grigia e la mente pensante di Beppe Grillo, il pifferaio che ha incantato gli italiani e li sta conducendo verso l’ignoto.

Il telefonino riassumeva in poche parole la dottrina di questo moderno teosofo che profetizza che il mondo digitale renderà inutili e farà scomparire le religioni, i partiti politici e i governi e ci sarà un modo assolutamente nuovo di vivere a questo mondo. “Gaia”, che significa terra, è per lui una specie di nuova divinità onnicomprensiva, che abbraccia e farà vivere più felicemente gli uomini del futuro.

Telefonai a don Torta per chiedere chiarimenti sulla sua iniziativa, sembrandomi strano che, da persona intelligente qual’è, si fosse lasciato coinvolgere da una teoria così fumosa e pochissimo razionale. Egli mi rassicurò dicendomi che la sua “Gaia” era invece un’associazione di mutuo soccorso presente nella sua precedente comunità quando era parroco nel litorale.

Sono rimasto invece grandemente preoccupato dalla “Gaia” di Casaleggio, una dottrina che suggerisce una ideologia e dei comportamenti molto simili a quelli adottati da Hitler per narcotizzare i tedeschi, scalare il potere, per arrivare alle nefandezze compiute dal nazismo. D’ora in poi aprirò ben più gli occhi sulla “Gaia” che, come nuova Circe, sta già determinando scelte e comportamenti non solo incomprensibili, ma stravaganti ed irrazionali della nuova ed improvvisata classe politica appena apparsa all’orizzonte del nostro Paese.

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