Una cara signora, spero per rappacificarsi con me, per un momento di incomprensione e di tensione, con gesto gentile e generoso m’ha regalato un bel volume che documenta l’opera di suor Elvira.
Se fosse così, ossia se questa signora gli avesse dato il significato di una volontà di totale intesa, le sarei tanto grato per questo gesto e le sarei ancora più grato perché suor Elvira è una suora che mi aiuta a sognare e a tentare l’impossibile.
Questa suora l’ho scoperta circa poco più di un anno fa e mi ha veramente incantato per il coraggio, la coerenza, la freschezza di fede e la totale fiducia che il Vangelo possa redimere e salvare subito e totalmente anche i giovani che hanno raggiunto i limiti massimi dell’abiezione a causa della droga e di tutti i vizi collaterali alla tossicodipendenza quali la prostituzione, il furto, il tradimento dei valori e dei legami più sacri.
In una ventina d’anni, questa suora, uscita da un convento che la “soffocava” e mortificava, come purtroppo avviene spesso per malintesi cammini di formazione spirituale, ha aperto una sessantina di strutture di formazione in tutto il mondo, ha fondato un gruppo di ragazze e di giovani che si dedicano totalmente alla redenzione dei tossicodipendenti e soprattutto ha “salvato” nel senso più radicale del termine, un numero incalcolabile di giovani.
Il volume è costituito da una raccolta di fotografie che documentano lo sviluppo di questa grande iniziativa.
Mi ha colpito una foto ed il relativo commento. Suor Elvira, una sera, raccoglie i suoi giovani provenienti dall’inferno, si inginocchia di fronte a loro e si confessa: “Ragazzi, vi chiedo perdono perché vi ho tradito; per la paura che ve ne andaste, mentre vi avevo promesso di aiutarvi ad uscire da ogni dipendenza, vi ho permesso di fumare. Da questo momento in poi qui non si fumerà più, chi vuol rimanere butti subito su questo braciere le sigarette che ha in tasca”. Ad uno ad uno tutti buttarono nel fuoco i pacchetti di sigarette.
Forse in questo coraggio, in questa radicalità evangelica, consiste il segreto del successo di questa suora.
Ora sono nel tormento perché dovrei trovare il coraggio di chiedere a me stesso, ai miei collaboratori e alla piccola comunità che quotidianamente si riunisce nel nome del Signore, molto di più di quanto ho chiesto finora.