Impegniamoci insieme

Qualche giorno fa un mio vecchio parrocchiano mi ha chiesto che cosa pensassi sulla Chiesa e sui cristiani di oggi. Gli ho detto qual è la mia opinione, però sono stato quanto mai amareggiato e deluso di non essere stato capace di farglielo capire con il mio comportamento e le mie scelte pastorali, nonostante sia stato per 35 anni parroco di questo concittadino.

Ho pensato quindi, ispirandomi a Impegno con Cristo di don Primo Mazzolari, di precisare un po’ meglio le mie convinzioni e le mie proposte. Vi suggerisco questi spunti:

  • Impegniamoci a costruire una “Chiesa”, non una “sagrestia”.
  • Impegniamoci a far maturare un popolo cristiano libero, ricco di speranza, capace di dialogo, senza complessi, non a dar vita a un teatrino con tanti manichini e tanti costumi che odorano di naftalina con attori che declamano senza convinzione e passione frasi imparaticce di un gergo abbandonato dai più.
  • Impegniamoci ad avere l’ebbrezza della nostra libertà e della nostra dignità, confrontandoci con amici e nemici, con inferiori e superiori, con rispetto, ma senza servilismi.
  • Impegniamoci e non lasciamoci tentare dalla vita facile, dalla carriera promettente o dalla tranquillità ad ogni costo, lasciandoci andare all’adulazione e al silenzio anche di fronte alla stupidità o al sopruso.
  • Impegniamoci ad aspettare il Risorto nel domani diffidando delle restaurazioni, dei vecchi codici e delle nuove regole ascoltando invece la voce del cuore e dello Spirito.
  • Impegniamoci ad osare, a vivere in attacco piuttosto che in difesa, a sbagliare per troppo amore piuttosto che per cialtroneria intellettuale, per fedeltà fasulla o per comoda obbedienza formale.
  • Impegniamoci a scoprire il volto del Maestro e del Salvatore nel cuore, nelle parole, e nelle scelte degli uomini e delle donne che incontriamo sulla nostra strada piuttosto che nei vecchi “santini” o nei testi logori della vecchia teologia.
  • Impegniamoci ad usare con rispetto e venerazione le parole senza ubriacarci di frasi fatte vecchie o moderne, ricordandoci sempre che un fatto piccolo vale mille pero’.
  • Impegniamoci ad aver paura del ghetto, della gente che ha risolto tutto, dei cristiani che amano le serre, temendo ancora la mela marcia e il compagno cattivo.
  • Impegniamoci perché anche l’ultimo ateo possa capire e condividere la scelta di aiutare i poveri.
  • Impegniamoci a ricordare che il Signore chiama a ogni ora del giorno ogni creatura, e che i fiori belli nascono e fioriscono dentro e fuori dalla nostra comunità.
  • Impegniamoci a ricordare che lo Spirito Santo è venuto per i capi ma anche per i poveri gregari come noi.
  • Impegniamoci infine perché tutti sappiano che saremo giudicati sull’amore e non sulle tesi dell’ultimo sociologo e dell’ultima opera scritta da un teologo.

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