Da “CAMMINIAMO ASSIEME” – 10 dicembre 2017

Da “CAMMINIAMO ASSIEME” – 10 dicembre 2017
settimanale delle parrocchie di San Pietro e Sant’Andrea di Favaro

Interessante la preoccupazione che don Andrea, parroco di queste comunità, manifesta nell’articolo di fondo, cioè che il Natale sia svuotato del vero contenuto cristiano per ridursi ad un contenitore che non ha nulla a che fare col messaggio evangelico. Da questa premessa nasce il suo invito alla confessione e alla carità.

don Armando

Che Natale sarà?

Seconda domenica di Avvento …
Come sarà il Natale ormai prossimo?
La domanda si pone come ogni anno. Mi è venuta in mente questa domanda pensando ad alcune parole del profeta Geremia: ” Perché il mio popolo ha commesso due iniquità: essi hanno abbandonato me, sorgente di acqua viva, per scavarsi cisterne, cisterne screpolate, che non tengono l’acqua.” (Ger 2, 13)… E un salmo afferma: scambiarono la loro gloria con la figura di un toro che mangia fieno. (Sai 105, 20). Il Natale rischia di essere un seguire gli idoli. E’ così da molti anni. Anche quando io ero bambino si parlava del pericolo del consumismo. Tuttavia allora la dimensione popolare della fede ancora teneva abbastanza. Oggi la situazione è molto più rischiosa. La crisi economica ci impedisce gli eccessi del passato, almeno in parte. Ma la secolarizzazione che avanza ci priva di profondità spirituale e ci lascia senza nulla. O meglio, ci lascia solo con le lucette … E quel che è peggio, senza che ce ne accorgiamo. Questo che vale per il Natale in particolare, vale in genere anche per la fede e la vita in generale. Me ne dispiace molto e, come prete e parroco, mi sento invitato a compiere il mio dovere cercando di aiutare le persone a credere, e ad offrire occasioni, opportunità di crescita e arricchimento spirituale.

Cercando di richiamare tutti in ogni momento possibile a prestare attenzione a questa situazione pericolosa. Tuttavia credo che sia compito di ognuno “difendere” e prendersi cura della propria vita, della propria spiritualità e della propria fede e che ognuno sia il primo responsabile di sé. E che sia compito dei genitori difendere la vita e la fede dei propri figli. Che Natale sarà questo? Dipende. Se avremo saputo nutrirci di cibo solido che fortifica e fa vivere in modo forte e pieno, bene. Se ci accontenteremo delle “patatine” beh allora … E mi dispiace che queste parole verranno lette da tutti quelli che in fondo non ne hanno bisogno.

Perciò invito tutti a farle presente ad amici, colleghi, compagni … secondo quello che ci pare opportuno. Nelle prossime settimane ci sarà la possibilità di celebrare la Confessione, potremo, spero, dedicare un po’ di più tempo alle preghiera, ai fratelli più poveri, agli affetti più cari (senza coprirci e coprire di cose).

Don Andrea

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