Cosa significa oggi “buon Natale”?

Il mio rapporto con l’Annunziata, la giornalista della televisione, potrei definirlo con una frase fatta “un rapporto di odio ed amore”.

Ben si intende che nessuna formula riesce a definire qualcosa di personale che in realtà è unico e irripetibile, comunque, tutto sommato, spesso l’ammiro, questa donna, per la sua intelligenza e la sua preparazione professionale e talvolta la rifiuto per la sua faziosità.

L’ultima volta che l’ho vista e sentita, conduceva un dibattito sulla moralità dei politici tra Violante e Flores D’Arcais. Si è destreggiata con abilità ed intelligenza tra Violante, che ora fa il moderato e D’Arcais che fa il massimalista nella maniera più intransigente ed assoluta.

Comunque a parte l’argomento e gli interventi intelligenti ed arguti, mi ha fatto pensare la conclusione, quando come commiato ha augurato più volte ai due contendenti “Buon Natale”, augurio ricambiato con calore e cordialità sia dall’uno che dall’altro, fatto che mi ha posto una domanda che è abbastanza naturale per un prete quale io sono: che cosa significa “Buon Natale” per l’Annunziata, per Violante e per Flores D’Arcais? Tutte e tre militanti nella gamma ormai sfumata e vasta della sinistra italiana, che naturalmente non si evidenzia per l’aderenza al messaggio cristiano. Cosa significa il Natale per la massa di gente che si è messa in viaggio, anche in questo anno di crisi economica, per quella più grande ancora che ha affollato ipermercati e botteghe per festeggiare il Natale, per chi ha affollato la chiesa per la messa di mezzanotte, per chi, incontrandosi, si è stretta la mano e fatto gli auguri, per chi ha parlato dell’incarnazione rifacendosi a vecchi schemi spesso ininfluenti sulla vita reale?

Io non so rispondere a queste domande così complesse. Spero solamente che il Natale di quest’anno abbia perlomeno ridestato il desidero di solidarietà, di attenzione ai deboli, di speranza e di desiderio di un mondo migliore.

Spero che almeno sia nell’Annunziata che in Violante, che in Flore D’Arcais, che in ogni uomo abbia almeno fatto emergere la parte migliore del cuore che spesso è seppellita sotto tanti fallimenti e tante cattiverie!

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