Angeli dalle trombe d’argento

Più di una volta ho citato un passaggio di una preghiera di don Zeno Saltini, il prete romagnolo che fondò Nomadelfia, la città dei fratelli. Questo prete ha realizzato, vicino a Grosseto, una comunità che ha come costituzione e codice civile solo il Vangelo. Gli abitanti di questo borgo di 300 anime hanno scelto di avere come regola per tutti gli aspetti della vita ciò che Gesù ha detto nel Vangelo.

Faccio questa premessa per inquadrare la preghiera di questo sacerdote che mi sta ispirando una scelta di vita e un nuovo metodo pastorale. La preghiera di don Saltini recita pressappoco così: “Angeli dalle trombe d’argento suonate l’accolta degli uomini di buona volontà, voci che conoscete i loro nomi, ove abitano e il loro numero di telefono, invitateli a mettersi assieme perché promuovano un mondo nuovo fondato sulla solidarietà e sull’amore”.

Mosso da queste parole, ho deciso che quando il mio o qualsiasi angelo custode mi fa incontrare uno di questi “uomini di buona volontà”, di arruolarli per aiutare la nostra città ad essere più solidale, a diventare, nonostante tutte le difficoltà e le resistenze, una città composta da fratelli che si vogliono bene e si aiutano. Il mio archivio che contiene i nomi degli uomini di buona volontà sta crescendo fortunatamente di giorno in giorno. Finora ho registrato ogni settimana i loro nomi e le loro opere buone nelle pagine di questo periodico. Però penso che sia bene che d’ora in poi informi i miei cittadini di certi gesti particolari che documentino l’inventiva e le gesta belle di questa gente che gli “angeli di buona volontà” me li fanno incontrare e che io inserisco nella mia sognata Nomadelfia, la città ideale della solidarietà e dello spirito evangelico.

Alla vigilia della Quaresima, è giunta al Centro don Vecchi una telefonata in cui si chiedeva che suor Teresa si recasse al supermercato In’s che si trova giusto a due passi da noi in viale Don Sturzo. Giunta suor Teresa al supermercato, le fu consegnato da un signore un carrello stracolmo di ogni ben di Dio e fu invitata a ritornare perché gliene sarebbe stato preparato un secondo. Ritornata la nostra suora in quel negozio, trovò un secondo carrello altrettanto pieno di ogni ben di Dio, con sopra un foglio bianco con scritto: “alla prossima volta!”

Chiesi alla mia collaboratrice il nome del benefattore, ma non trovò verso per farselo dire. Nel mio registro scriverò al numero 13.200: “xy”, però ritengo doveroso che tutti sappiano che a Mestre non ci sono solamente lestofanti, fannulloni e imbroglioni, ma pure uomini di buona volontà come questo del supermercato In’s. Questa sera nella mia preghiera ripeterò “agli angeli dalle trombe d’argento” che continuino a suonare con tutte le loro forze, perché finalmente gli uomini di buona volontà si mettano assieme a dare vita a un mondo migliore e più fraterno.

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