Le preghiere

Gesù ha affermato che nessuno è profeta nella sua patria e ha fatto questa affermazione quando ha provato l’amarezza del rifiuto e dell’ostilità del suo popolo. Il rifiuto del popolo di Gesù, generato dall’affermazione di Cristo di essere venuto non solo per il bene della sua gente ma per quello di tutti anche degli stranieri e dei popoli con fedi diverse, è arrivato al punto di spingere alcuni a tentare di ucciderlo gettandolo da un dirupo.

Di certo io non posso paragonarmi a Cristo, Lui aveva la possibilità di donare la verità, la salvezza, di indicare la via per arrivare al Padre mentre io non posso donare altro che qualche convinzione, qualche proposta o qualche interpretazione del messaggio evangelico.

Posso però confessare che in tutta la mia vita ho cercato soluzioni innovative per quanto riguarda la pastorale, la carità, la fede e l’interpretazione del messaggio evangelico. Posso affermare anche, senza tema di smentita, che le nuove soluzioni che ho cercato sono sempre state in linea con la sensibilità e i problemi della mia gente.

Penso però che un po’ per il mio carattere chiuso, per la franchezza delle mie prese di posizione e per le mie denunce mi sono trovato spesso solo, isolato e rifiutato dai vicini ma soprattutto dai colleghi mentre sono stato più che mai appagato dalla stima, dall’affetto e dalla condivisione dei lontani. I Comuni, le associazioni di volontariato, i giornali e le televisioni che sono venuti al Don Vecchi non si contano; ho sempre avuto la sensazione che moltissimi siano quanto mai interessanti alle nostre esperienze, desiderosi di conoscerle in maniera più approfondita mentre i vicini pare non solo che le diano per scontate ma anzi che ne siano irritati.

Oggi il cappellano di un ospedale di una città del Veneto, e non è il solo, mi ha chiesto se fosse possibile ricevere il nostro libretto di preghiere del quale finora abbiamo stampato 60.000 copie mentre sembra che qui nessuno, che si occupi dell’assistenza degli ammalati, abbia mostrato una qualche forma d’interesse. Non vorrei proprio che una volta morto mi facessero diventare una “bandiera”.

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