“Ricominciare”

Sapeste, amici miei, quante volte mi si è affacciata alla mente una domanda: “Servono a qualcosa le mie prediche?”.

Un prete parte svantaggiato se si confronta con altre persone convinte di avere un messaggio da trasmettere agli altri. Un medico, ad esempio, è assolutamente avvantaggiato perché il paziente pende letteralmente dalle sue labbra; un avvocato, se riesce ad argomentare bene, aumenta le probabilità di convincere il giudice; un commerciante un po’ meno perché il cliente è comunque convinto che sia interessato a magnificare quello che vuole vendere mentre la strada di un prete è tutta in salita, infatti già dire che “questa è una predica!” fa pensare che si tratti di qualcosa di scontato e di già noto. Ci vuole tanto e tanto coraggio e determinazione nel continuare ad andare controcorrente con proposte scomode e impegnative che difficilmente vengono ritenute utili e vantaggiose e al giorno d’oggi è ancora più difficile perché le proposte cristiane subiscono una concorrenza agguerrita.

Non si vive più in un mondo in cui contava solamente la parola del farmacista, del carabiniere e del prete e, se si escludono l’attenzione dei fedeli e la cortesia di alcuni che talvolta ti fanno un complimento, i riscontri positivi sono pochi, pochi veramente. Ogni domenica mi pare che la gente si ripresenti sempre uguale e che le parole scivolino via leggere sopra le teste dei fedeli.

Giorni fa, mentre mi tormentavo con queste domande, mi è tornata alla mente una predica di Monsignor Aldo Da Villa, un buon prete, che ho incontrato nella mia giovinezza. A quel tempo ero appena adolescente ed egli, che fu poi uno dei miei primi parroci, incentrò tutto il suo discorso sull’affermazione che bisogna sempre ripartire dall’inizio perché avere la possibilità di voltare pagina e ricominciare daccapo è un gran dono di Dio. Non sto a spiegarvi perché oggi la predica mi sia diventata un appiglio esistenziale quanto mai necessario però vi posso assicurare che per me è stato ed è un gran dono. Mi auguro che almeno a qualcuno dei miei ascoltatori capiti altrettanto.

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