La fede degli umili

Ho conosciuto un cappuccino, padre Fiorenzo Cuman da Marostica che si è impegnato per molto tempo a catalogare i capitelli di tutta la pedemontana, della Marca trevigiana e del veneziano. Questo padre ha avuto la gentilezza di regalarmi uno dei suoi 27 volumi scritti su questo argomento, volume nel quale ha pubblicato la foto, le dimensioni e un po’ di storia di ognuna di queste piccole strutture sacre costruite normalmente da qualche abitante del luogo e dedicate alla Vergine o alla devozione di qualche santo particolare.

La raccolta che mi è stata regalata porta il titolo “La fede degli umili” e riguarda i capitelli di Bassano e dei dintorni. Essa risulta estremamente varia per quanto riguarda la struttura che fa da cornice e da supporto all’immagine sacra..

Alcuni di questi tempietti o di queste edicole agresti sono estremamente elementari, altri invece sono più elaborati, tanto da meritare la denominazione di “piccolo tempio”. Qualcuno pare sia stata progettato da un geometra o da un architetto, altri invece sono tali da non portare i segni di qualcuno che avesse dimestichezza con l’architettura.

Sempre queste edicole sono segno di una pietà popolare che fino a pochi anni fa era estremamente diffusa non solamente tra i campi e nei paesetti della pedemontana, ma anche nelle calli della stessa Venezia. Queste edicole sacre non solamente sono il segno della fede umile dei nostri padri, ma credo che siano rimaste tuttora un piccolo santo segno che nei luoghi più disparati ci ricorda che la nostra vita dipende da Dio e che deve diventare una lode perenne ed un canto di riconoscenza.

Ho scorso il volume con attenzione e non c’è quasi immagine sacra inquadrata in queste piccole edicole che non abbia un vaso di fiori freschi.

Partendo da questa esperienza particolare una quindicina di anni fa posi all’imbocco delle strade della mia vecchia parrocchia una miniedicola di legno con una Madonnina in cotto, non solo perché vegliasse e proteggesse gli abitanti di quella strada, ma perché gli abitanti di ogni strada, entrando e uscendo di casa rivolgessero un saluto ed una invocazione alla Vergine: “Ave Maria”. Quando ho occasione di passare per queste strade, constato che molte sono ancora presenti e ben curate.

Il grande teologo Romano Guardini ha scritto un magnifico volumetto che dimostra che anche l’uomo di oggi ha ancora bisogno di questi piccoli “santi segni” per sentire che il buon Dio gli è vicino, l’accompagna e gli vuol bene.

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