I frati si stanno modernizzando. Ad Assisi e Pompei fanno a gara ad organizzare megaconcerti con i cantautori meno lontani dalla religione.
Qualche domenica fa, nel primo pomeriggio, mi è capitato di vedere e ascoltare in televisione un megaconcerto condotto da Giletti, il giornalista scapolo della Rai che è sempre disponibile a dare una mano ai religiosi. In quella serata si alternavano canzoni all’esterno della Basilica della Madonna del Rosario ed interviste di Giletti all’interno del tempio voluto da Bartolomeo Longo.
Giletti ha intervistato Vecchioni, il quale ha confessato che la speranza fa da supporto alla sua fede. Poi ha intervistato il vescovo Comastri. Infine un certo monsignore che ha conosciuto personalmente madre Teresa di Calcutta.
Giletti ha chiesto al suo interlocutore quale fosse la dottrina di fondo di questa donna di Dio, lui le ha risposto che per madre Teresa il silenzio e l’umiltà hanno come frutto la preghiera, la preghiera a sua volta produce la fede, la quale genera l’amore. Non ricordo proprio bene i primi passaggi, ma sono certo dell’ultimo: “la fede non ha come fine se stessa, ma di natura sua deve generare l’amore”.
Credo che san Giacomo sia del tutto consenziente ed io pure, checché ne possano pensare tutti i teologi e tutti i mistici di questo mondo! Credo che se tutti la pensassero così, la Chiesa avrebbe più credibilità e seguito anche nel mondo di oggi e non andrebbe a morire in quei riti che pochi ritengono importanti per la vita.