Mi ha sorpreso ed incuriosito una riflessione di un cristiano di oltremare. Questo signore un giorno osservò che di prima mattina, quando però il sole era già alto all’orizzonte, la luna appariva in cielo ancora nitida e luminosa. Il fenomeno, un po’ insolito, ma interessante, destò così tanto la sua meraviglia che esclamò entusiasta: «Buon giorno luna!», quasi essa gli donasse la sua grazia gentile e bella anche di giorno.
Normalmente era abituato ad ammirare la luna come una bella signora accompagnata da una corte di stelle durante le notti, quando il cielo è terso, salutandola “buona notte luna!”, quasi che la luna fosse presente solamente durante la notte, mentre essa c’è anche quando il solleone le toglie campo.
Quel signore, con un misticismo assai semplice e popolare, partendo da questa scoperta, sviluppa il suo pensiero dicendo che il buon Dio è sempre presente durante la nostra vita, lo si scorga o meno, però talvolta Egli si manifesta in maniera sorprendente nella quotidianità nella quale pare non abbia normalmente campo. Si dilunga quindi nell’enumerare le infinite occasioni in cui il Signore splende come la luna di mattina, in situazioni nelle quali non t’aspetti di trovarlo, quasi che il buon Dio fosse relegato in chiesa, chiuso nel tabernacolo, o agli arresti domiciliari nel luogo sacro, e visitabile solamente nelle ore fissate dai sacri riti.
Probabilmente quel lontano fratello non ha letto Dante, quando scrive che il Signore si “squaderna” nelle creature e come l’artista lascia segno della sua presenza nelle “opere d’arte” da lui create.
Temo che anche molti di noi italiani, noi che dovremmo avere dimestichezza con Francesco d’Assisi, non abbiamo purtroppo imparato a vedere e lodare il Signore che ci appare in “frate foco, sorella acqua umile e casta, nelle stelle clarite e belle, e perfino in sora nostra morte corporale”.
Al Signore possiamo dire: «buon giorno e buona sera» a tutte le ore del giorno e della notte.