A proposito di scuola

M’è capitato di leggere su di un periodico genovese “Il seme”, una strana “particolare” notizia che riporto integralmente. Premetto però il motivo di questa pubblicazione: primo, perché il trafiletto m’ha dato modo di riflettere sulla situazione della scuola nel nostro Paese e sulle vicende della recente riforma, le quali hanno dato modo ai nostri studenti, all’inizio dell’anno scolastico, di prolungare, come ogni anno, le già lunghe vacanze estive; secondo, perché mi costringe a riflettere a voce alta anche su un altro grave problema nazionale ben bene occultato da un velo di ipocrisia e di stoltezza intollerabile.

Veniamo alla notizia de “Il seme” firmata da Massimo Gramellini.

Stamani la signora Francesca Merlo e suo marito manifesteranno con cartelli e striscioni davanti al Comune di Milano per chiedere al vicesindaco che la loro creatura quindicenne venga bocciata. Sono esasperati e un po’ esibizionisti, ma non pazzi. Non più di chi ha scritto la legge della scuola nell’ultimo mezzo secolo. La ragazza frequenta il liceo linguistico Manzoni ed è stata promossa in seconda con tre “debiti formativi”.

Una volta si sarebbe detto rimandata in tre materie. Ma erano tempi volgari in cui le parole cercavano ancora di dire la verità. Adesso che bocciare è maleducato, oltre che scarsamente utile alla carriera dei professori (chi perde alunni non sa insegnare, è una teoria in voga) i somari vanno avanti lo stesso, accumulando “debiti” che negli anni seguenti non avranno neppure l’obbligo di onorare: un ideale biglietto da visita per questa Repubblica fondata sui mutui. Proprio come certi strozzini che non mollano il cliente, la scuola promuove la ragazza “indebitata” ma le impedisce di cambiare istituto.

Per spezzare la catena servirebbe una bocciatura ed ecco spiegato il gesto a prima vista assurdo dei genitori. Il resto, la ragazza che vuole cambiare aria “perché non si sente capita”, mamma e papà che non comunicano con gli insegnanti della figlia e si schierano acritici al suo fianco, persino la minaccia di ricorrere al Tar, rientra invece in un contesto di rassegnata normalità.

Io non sono in grado di valutare i meriti e i demeriti della riforma Gelmini, però se fosse vero che questa riforma si rifà al criterio della meritocrazia, per me sarebbe già una riforma splendida.

E’ giustissimo che il Paese cerchi una culturizzazione generale, e lo faccia mediante insegnanti validi ed operosi, ma è altrettanto stupido e nocivo avere una scuola che appiattisce, continui a dare “voti politici”, ed incoraggi a salire i gradini del sapere a chi non ne ha le risorse.

La cultura di sinistra, in questo ultimo secolo ha collocato in alto delle creature che non hanno risorse per occupare posti che esigono intelligenza e preparazione adeguata. Per me merita altrettanto rispetto ed ha altrettanto valore per la collettività sia il professore universitario che l’ultimo spazzino, però c’è chi è idoneo e si realizza compiutamente a fare il professore universitario e chi invece a fare lo spazzino, guai a invertire i due ruoli.

Col crollo del muro di Berlino è crollata una impalcatura politica falsa e fallimentare, ma c’è ancora molto da fare per far crollare una mentalità altrettanto assurda e fallimentare ancora presente nella scuola e in tanti comparti della nostra società.

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