“Fa, Signore, che i germi di bene seminati nei solchi di questa giornata producano una messe abbondante!”

Ho confessato più volte che spesso non mi trovo a mio agio con i salmi del breviario. L’orgoglio ebraico di cui trasudano questi canti poetici di più di mille anni fa, la voglia di sopraffazione ad ogni costo degli ebrei nei riguardi dei nemici, l’esaltazione del proprio Dio a scapito di “quelli” di altri popoli e la presunzione che Egli sia il Dio degli dei, mal si conciliano con la mia concezione dell’Assoluto, filtrata da tanti secoli di ricerca e soprattutto dal razionalismo, arrivatoci dall’oltralpe, figlio di quell’illuminismo di cui tutti siamo in qualche modo affetti.

Spesso neanche i testi delle letture degli antichi Padri della Chiesa mi appagano e mi aprono orizzonti e visioni spirituali serene e tranquillizzanti. Le argomentazioni teologiche di questi scrittori ecclesiastici e di questi “dottori della Chiesa” mi pare, spesso, che si arrampichino sugli specchi e che riescano tanto poco convincenti.

Talvolta mi ridico e mi giustifico pensando di non aver sufficiente cultura biblica per decodificare questi testi e coglierne la sostanza: rimane quindi il fatto che spesso colgo il tutto, più come una medicina amara, che come un liquore dolce ed inebriante quale, secondo me, dovrebbero essere le meditazioni e le lodi dell’Altissimo.

Talvolta però mi capita di scoprire qualche parola che fa da contrappeso e che mi canta nel cuore per tutta la giornata. Questa mattina, ad esempio, ho colto una preghiera che letteralmente mi fa sognare: “Fa, Signore, che i germi di bene seminati nei solchi di questa giornata producano una messe abbondante!”

Dopo questa preghiera, sono uscito di casa di buon mattino, quasi sentendo d’avere nel cuore e nello spirito un sacco di ottima semente da seminare con gioia e speranza nell’animo di tutte le persone che avrei avuto modo di incontrare durante le ore del giorno.

Mi piace e mi consola il pensiero di poter gettare nel “solco” solamente il germe, il quale poi germoglierà e fiorirà da solo, senza che io lo debba seguire ed alimentare!

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