Sulle critiche alla Chiesa Cattolica di questi mesi

Confesso che sono più che stufo di sentir parlare di pedofilia. Siamo tutti convinti che è un sacrilegio turbare l’innocenza dell’infanzia e che la colpa raddoppia o si triplica quando si tratta di sacerdoti o di religiosi in genere.

E’ giustissimo esecrare la pedofilia, ancor più giusto farlo nei riguardi dei preti che si macchiano di questa gravissima colpa, mi pare più che mai necessario mettere fuori dalla tentazione le persone che sono ammalate di questa devianza, ma ora basta! Dedichiamoci a tutte le devianze: alla violenza, all’imbroglio, a smascherare tutti i crimini sociali dei politici, dei banchieri, dei sindacati, delle lobbies internazionali, ma smettiamola di rimescolare nel passato, di accusare chi con discrezione e misericordia ha tentato di salvare chi ha sbagliato e di recuperarlo alla vita normale.

Si va predicando con infinita ipocrisia che il carcere deve tendere al recupero sociale del condannato, i più avanzati culturalmente predicano ed insistono sulle pene alternative alla galera e poi si fa di tutto per screditare in ogni maniera vescovi saggi e prudenti, misericordiosi e buoni che hanno già attuato ciò che avanguardie sociali stanno auspicando. Mi commuove il vecchio Papa che invita alla penitenza e alla conversione, però credo che sia ormai finito il tempo di recuperare la logica e i metodi di don Camillo, perché certi “democratici” nuovo stampo, hanno una morale per conto loro e a loro uso e consumo.

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