Talvolta mi chiedo a chi possano interessare le mie vicende, le mie avventure e i miei pensieri. So perfettamente di essere un vecchio prete che ha molto poco da offrire agli altri, però sono anche convinto che solamente il confronto delle idee favorisce, nelle donne e negli uomini, la crescita dello spirito di umanità e del senso civico. Partendo da questi presupposti, con grande umiltà e semplicità, mi pare opportuno rendere partecipi i miei concittadini delle esperienze che vado facendo.
Come ho scritto un paio di giorni fa sono stato ricoverato nell’ospedale all’Angelo per quattro giorni per una presunta ischemia cerebrale. Il timore dei medici derivava dalla paralisi parziale che aveva colpito la mia mano sinistra ma poi i controlli a cui sono stato sottoposto hanno rivelato che il problema era riconducibile ad un banale incidente notturno causato forse da una postura errata del corpo che ha determinato la compressione di qualche nervo. Tutto, fortunatamente, si è risolto per il meglio e dopo quattro giorni di degenza sono ritornato alla normalità.
Quello che però sento il bisogno di esternare ai miei concittadini è la presa di coscienza dell’eccellente accoglienza, del trattamento e dell’efficienza della struttura sanitaria del nostro ospedale. Ho incontrato medici cortesi, competenti, scrupolosi e ben coordinati che in pochi giorni hanno effettuato un checkup completo delle funzioni del mio organismo e hanno messo a punto una cura efficace e risolutiva. Lo stesso encomio lo devo riservare agli infermieri e a tutta l’organizzazione dell’ospedale: dal personale curante, a quello addetto alle pulizie e alla cucina, insomma proprio a tutti. Ho riscontrato puntualità, competenza, cortesia e grande efficienza.
Una nota estremamente positiva la debbo esprimere anche all’organizzazione nel suo insieme che mi è parsa veramente stupenda. Sono uscito con la convinzione che in Italia, e nel Veneto in particolare, godiamo di una sanità d’eccellenza tanto da augurare a tutti i paesi d’Italia e d’Europa strutture confortevoli con lo stesso standard serio e con la stessa efficienza. La ciliegina sulla torta di tutto questo l’ho scoperta poi nella parte finale della lettera di dimissione con la quale l’ULSS 12 mi ha informato che i quattro giorni di degenza sono costati alla Regione 1.592,45 euro. Tutto questo mi impegna a non ammalarmi più perché il costo del ricovero ospedaliero è veramente molto salato.