I miei “amici” di carta

Qualche giorno fa ho scoperto, con poco entusiasmo, un quotidiano del quale non avevo mai sentito parlare; mi è parso quanto mai fazioso e settario e ho quindi messo in guardia i miei amici dalla frequentazione di questo “cattivo compagno”.

Anche quest’anno ho scelto gli amici con i quali intendo fare il tratto di strada segnato da questo 2014, pur essendo convinto che la realtà è estremamente poliedrica e che perciò, come si diceva un tempo, può essere vista sia da destra che da sinistra, seguendo l’antica massima di Orazio “ci sono determinati confini al di qua e al di là dei quali non può consistere il retto” o quell’altra, altrettanto sensata “La virtù (e pure la verità) sta sempre nel giusto mezzo”. Ritengo che il confronto di tesi e di idee, per quanto siano diverse, è sempre utile, però sono pur convinto che quando qualcuna di queste tesi e di queste idee è sempre e comunque negativa e soprattutto estremista, allora il confronto piuttosto che utile diventa dannoso. Attualmente “gli amici” con i quali amo confrontarmi e dei quali ascolto le opinioni, sono le testate di una serie di periodici che, tutto sommato, condividono i miei stessi valori di fondo ed offrono una lettura degli eventi almeno vicina alla mia. Ne faccio l’elenco perché i miei amici mi possano conoscere un po’ meglio e, semmai lo ritenessero opportuno, possano sceglierli pure loro come compagni affidabili. Essi sono: “Il nostro tempo” di Torino, un quindicinale con una critica serena, approfondita e, credo, onesta, degli eventi e dei personaggi della nostra società; “Il cenacolo”, il mensile dei Padri sacramentini, splendido dal punto di vista grafico e ricco di dossier su argomenti specifici; “Il messaggero di Sant’Antonio”, il mensile del quale si stampano in assoluto più copie in Italia, periodico poliedrico, serio ed intelligente; “Vita pastorale”, il periodico dei discepoli di don Alberione che tratta, in maniera specifica, le problematiche pastorali; “Gente veneta”, il settimanale del nostro patriarcato, diretto da mio nipote don Sandro Vigani, che informa puntualmente ed in maniera equilibrata ed intelligente sulle problematiche della Chiesa, della città di Venezia e della diocesi; “Se vuoi”, il quindicinale delle Suore paoline che si occupa in maniera particolare delle scelte esistenziali.

A questi amici, che mi sono scelto da tempo e che ho riconfermati come tali, si aggiunge un’altra serie di compagni di viaggio sui sentieri del pensiero e della vita, che mi vengono offerti dopo averli letti, dai miei coinquilini: i quotidiani “Avvenire” e “Il Gazzettino”, “L’Osservatore romano” e i settimanali “Famiglia cristiana”, “Credere” e “A sua immagine”, una stampa seria, spesso ben informata e sempre edificante.

Mi permetto quindi di indicare a tutte le persone che hanno per me un pizzico di stima e che mi vogliono bene, almeno alcuni di questi miei “grandi amici”.

11.01.2014

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