Un parere che conta davvero

Nonostante i ripetuti interventi della curia e dello stesso Patriarca, la stampa locale ha pubblicato, seppur in tono discreto, qualche mugugno per le spese eccessive, per l’accoglienza del Papa a Venezia. La diocesi ha ripetuto a chiare lettere che queste spese non sono state sostenute dagli enti pubblici, ma dalla generosità dei fedeli che hanno voluto accogliere in maniera degna il Sommo Pontefice.

Però, ai tempi di Roma, si diceva un po’ ipocritamente, che il popolo aveva lo “ius murmorandi”, il diritto di criticare. Oggi questo presunto diritto ha raggiunto vertici esponenziali, si critica su tutto e su tutti e Venezia non è immune da questa “malattia”.

Non si voleva il Mose, nonostante la città vada sott’acqua venti, trenta volte all’anno; ora non si vuole la Tav, l’Orlanda bis, nonostante Campalto abbia protestato mille volte per il traffico; non si vuole il nuovo carcere; non si vuole il centro per gli immigrati, non si vuole la Castellana bis…. Pare che ormai si voglia solo quello che non è possibile o che porti solo danni e disagi ad altri!

L’autorità è fragile, per cui c’è un ristagno ed un immobilismo, nella vita veneziana, che paralizza ogni innovazione ed ogni iniziativa.

Fortunatamente il Patriarca, da buon lombardo, ha tirato dritto e s’è imposto perché la Chiesa di Venezia e del Veneto accogliesse con dignità e calore il Santo Padre che stanco, fragile e curvo, porta le chiavi pesanti di San Pietro.

Credo che questa linea di fermezza, anche se non condivisa da quella frangia fisiologicamente dissenziente, trovi riscontri positivi tra la gente. Circa trecentomila fedeli (così diceva l’informazione) si sono sobbarcati molti disagi pur di poter applaudire il Santo Padre e pregare con lui per questa nostra povera società.

Qualche giorno prima del grande evento, la signora Pedrocco, moglie di un piccolo imprenditore del marmo, che ha l’azienda in via del cimitero, è venuta in chiesa a farmi un’offerta perché è stato richiesto a suo marito di fornire la lastra di marmo per l’altare. «Pensi, don Armando, a noi è toccato l’onore di offrire il marmo dell’altare in cui il Papa dirà la messa!»

Questa cara ragazza, non nuova alla generosità, era letteralmente trasfigurata! Questo è il parere che conta, altro che i malcontenti di sistema!