“L’obolo della vedova”

È quanto mai significativa quella delicata pagina del Vangelo che mette in luce quanto la “giustizia di Dio” sia molto più giusta e puntuale, non solo di quella grossolana del nostro sgangherato e spesso fazioso apparato giudiziario, ma anche del comune sentire della gente perbene.

Gesù osserva le persone che fanno l’elemosina nel tempio e dice ai suoi discepoli che gli spiccioli donati da una povera vedova, agli occhi di Dio, valgono molto di più delle grosse somme di denaro che alcuni ricchi deponevano ostentatamente nel tesoro del tempio. Conosco questa sentenza fin dalla mia infanzia e essa non solo mi ha aperto gli occhi sulla sapienza di Dio ma, per la costruzione dei Centri Don Vecchi, mi ha anche aiutato a contare soprattutto sull’obolo della vedova.

Credo di essere io il più stupito di tutti nel rendermi conto di come abbia fatto a raccogliere tutti quei miliardi di lire spesi per la costruzione delle sei strutture per anziani. I “miracoli” che sono capaci di fare gli “spiccioli della vedova” che mi hanno stupito per tanti anni, continuano a stupirmi perché per grazia di Dio avvengono anche oggi. È pur vero che talvolta ci sono state vedove che mi hanno donato somme ben più consistenti degli spiccioli della protagonista della pagina del Vangelo però è altrettanto vero che tutti i miei benefattori hanno sempre donato con lo spirito di questa umile e generosa donna ammirata anche da Gesù. Questo miracolo per me è sempre nuovo e, nonostante siano passati per le mie mani molti miliardi, ogni volta che qualcuno mi porge un’offerta provo sempre questa dolcissima sensazione da Vangelo.

Questa mattina, mentre ero in attesa di uscire per la Messa, una giovane donna con estrema dolcezza, ma nel contempo quasi imbarazzata, mi ha offerto una busta dicendomi: “Venti euro sono in suffragio di mio marito morto pochi mesi fa a cinquant’anni e cento sono per due azioni” e si è allontanata quasi vergognandosi del dono. Quella donna aveva un volto bello e pulito e si capiva che quel denaro le usciva dal cuore. Come vorrei che chi abiterà gli alloggi del Don Vecchi 6, che ha ormai raggiunto il tetto, potesse conoscere queste belle storie; penso che se ciò fosse possibile queste strutture nate dalla carità, che a detta di tutti sono belle, diventerebbero ancora più belle!